La decisione dell’Irlanda di adottare un’etichetta per avvertire sulla nocività del vino sta suscitando polemiche politiche internazionali. Ecco le mosse italiane
Impazza in questi giorni, il dibattito, ma forse sarebbe più corretto chiamarla diatriba o polemica sul fatto che il vino sia causa primaria del cancro. Polemiche che, con il passare delle ore, sono diventate non solo mediche e sanitarie, ma anche politiche.
In particolare, ovviamente alcuni sostengono che il vino sia la causa principale del tumore al fegato che, come sappiamo è tra i più letali. L’epatocarcinoma è al 2° posto tra le cause di morte correlate a tumori ed è caratterizzato da un tasso netto di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi basso, dell’ordine del 20% circa. Si tratta di un tumore così aggressivo che molti Paesi nel mondo stanno investendo molto anche sulla prevenzione. Come sappiamo, la comparsa del tumore al fegato non è direttamente collegata all’abuso di alcolici. Ma di certo questo può favorirla.
E così, tanto per fare un esempio, l’Irlanda ha deciso di adottare un’etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”. Proprio su questa decisione sta impazzando la polemica politica.
Il Governo italiano, presieduto da Giorgia Meloni, sta facendo muro in maniera compatta contro tale decisione. Anzi, insieme a Paesi come Francia e Spagna, sta preparando una controffensiva.
Le mosse dei Paesi produttori di vino
Come è noto, infatti, il nostro Paese, unitamente a Francia e Spagna, è tra quelli che, in Europa, sono tra i maggiori produttori di vino. Qualora la decisione di apporre queste scritte sulle bottiglie di vino dovesse diventare una scelta comunitaria, il danno all’economia sarebbe incalcolabile.
E così, le istituzioni si stanno muovendo. La risoluzione approvata dalla Commissione Agricoltura della Camera ha recepito le preoccupazioni del settore vino. Con tale provvedimento il Governo si impegna a contrastare le misure assunte dall’Irlanda che impongono l’indicazione sulle etichette delle bevande alcoliche di avvertenze sanitarie allarmistiche sulla salute.
L’obiettivo è quello di sottolineare lo stretto legame tra la tradizione vitivinicola italiana, le sue eccellenze e il modello della Dieta Mediterranea e deve impedire l’adozione di sistemi di etichettatura penalizzanti e fuorvianti per i consumatori. Tra chi si sta battendo con maggiore veemenza contro questo provvedimento, troviamo il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.
Il Governo italiano, dunque, non vuole difendere le lobby, ma soltanto la cultura italiana. Per questo, quindi, sta lavorando al fronte comune con gli altri Paesi produttori di vino. Non solo Francia e Spagna, ma anche Portogallo e Grecia. Per creare un sistema di informazione corretto che spieghi che gli eccessi di alcol, come gli eccessi di qualsiasi altra cosa, portano danni. Senza, però, creare allarmismi inutili, dato che diversi scienziati sostengono i benefici per la salute del vino consumato in modica quantità.