Ultim’ora Covid: la scoperta agghiacciante, è peggio di quanto si pensasse

Una scoperta che mette i brividi. Uno studio dettagliato sui possibili nuovi effetti legati al cosiddetto “Long Covid”, che mette in allarme la popolazione mondiale. Cosa sta accadendo?

Le persone che hanno avuto COVID-19 corrono un rischio elevato di sviluppare condizioni neurologiche entro il primo anno dopo l’infezione, in particolare si tratterebbe di disturbi cognitivi e di vuoti di memoria.

Nuova scoperta sugli effetti del Long Covid: si tratta del nostro cervello
Una scoperta agghiacciante porta alla luce possibili rischi cognitivi per chi ha subito l’infezione da Covid (ladestranews.it)

Lo studio, dai contenuti agghiaccianti, oggi viene portato avanti in modo concreto e proficuo da un valente team di ricercatori italiani che fanno capo all’Università di Milano. L’analisi è stata condotta con la collaborazione di Asst San Paolo e Carlo e Irccs Auxologico.

A guardare Oltre Oceano, però, non si tratta di una novità assoluta, ma sparuti gruppi di studiosi americani, avevano già lanciato le avvisaglie, secondo un’analisi dettagliata dei dati federali da parte dei ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis.

I nuovi effetti del Long Covid: uno studio di ricercatori italiani mette davvero i brividi

Stiamo parlando di problematiche cerebrali serie quali disturbi del movimento, problemi di memoria, ictus e convulsioni. In parole povere sono sempre state tra le complicazioni, rare ma possibili.

I ricercatori italiani, al pari dei colleghi statunitensi, hanno esaminato la salute del cervello per un periodo di un anno. Le condizioni neurologiche si sono verificate nel 7% in più di persone con COVID-19 rispetto a quelle che non erano state infettate dal virus.

Estrapolando questa percentuale in base al numero di casi di COVID-19 negli Stati Uniti, ad esempio, per partire da quanto accaduto negli Usa, ciò si traduce in circa 6,6 milioni di persone che hanno subito disturbi cerebrali associati al virus.

“Nebbia nel cervello”: ecco di cosa si tratta, rischiamo davvero tutti?

Finalmente anche i ricercatori italiani sono convinti che tutto questo abbia un fondamento. I problemi di memoria, chiamati specificatamente “nebbia del cervello”, sarebbero tra i sintomi più comuni correlati al cervello per quanto concerne il cosiddetto “Long Covid”. Ovvero stiamo parlando degli effetti a lunga durata post virus.

Questi problemi, secondo gli esperti di casa nostra, si risolvono in alcune persone ma persistono in molte altre. A questo punto, non è nota la percentuale di persone che migliorano rispetto a quelle con problemi di lunga durata.

È interessante notare che i ricercatori hanno notato un aumento del rischio di malattia di Alzheimer tra le persone infette dal virus. Ci sarebbero stati alcuni casi di Alzheimer, nel mondo, ogni 1.000 persone con COVID-19. Gli studiosi, tuttavia, su questo aspetto, sono cauti.

Quali effetti sul cervello a lungo andare per chi ha subito il Covid?
Disturbi di memoria, anche convulsioni: uno studio dettagliato apre nuovi squarci sui sintomi del cosiddetto Long Covid (ladestranews.it)

È improbabile che qualcuno che ha avuto il COVID-19 si faccia prendere dall’Alzheimer di punto in bianco. L’Alzheimer impiega anni per manifestarsi. Ma quello che si sospetta stia accadendo è che le persone che hanno una predisposizione all’Alzheimer possano essere spinte ad accelerare l’arrivo della malattia se sono state di fatto vittime dell’infezione da COVID-19, il che significa che sono su un percorso più veloce per sviluppare la malattia. Tutto questo appare raro ma preoccupante.

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