Grandi novità in arrivo per i contribuenti, c’è una buona notizia: la tregua fiscale sarà prorogata e quindi i cittadini avranno possibilità di saldare le loro posizioni.
L’Agenzia delle Entrate, nel pacchetto di proroghe che sono state inserite ufficialmente nella Gazzetta Ufficiale, concederà maggior tempo per la tregua fiscale con un calendario aggiornato che permetterà a tutti i cittadini che hanno posizioni debitorie aperte con il Fisco di sanare la situazione.
La Legge di Bilancio aveva concesso questa sanatoria, ora estesa, per dare a tutti la possibilità di procedere, in particolare coloro che non erano riusciti a formalizzare tutto entro le scadenze previste.
Le irregolarità formali fanno parte di un grande pacchetto le cui scadenze sono state allungate, il termine ultimo infatti sarà al 31 ottobre 2023, doveva inizialmente essere invece al 31 marzo.
Attenzione però, le scadenze per la tregua fiscale sono estese ma dipende tutto dal tipo di pagamento da effettuare. Va ricordato che per i cittadini sarà possibile scegliere tra differenti benefici per sanare la propria posizione, dalla rottamazione quater per i debiti che vanno dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, allo stralcio delle cartelle che riguarda invece importi fino a 1000 euro (che scatta in automatico).
Non per tutte le tipologie quindi conviene ugualmente ai cittadini, nel primo caso è utile per coloro che hanno un grosso importo dovuto a maggiorazioni come sanzioni e ritardi, non per i piccoli importi, in quanto vengono cancellate solo le aggiunte ma resta l’onere di pagare quanto dovuto. Nel secondo caso invece con la cancellazione totale del debito coloro che hanno piccole somme da versare possono estinguere del tutto o in buona parte quanto dovuto.
La novità è relativa anche per le somme da versare per coloro che hanno un veicolo in stato di fermo amministrativo. Le legge stabilisce che in caso di debiti, solo al saldo effettivo di questi si potrà avviare la procedura per eliminare il fermo e quindi utilizzare il veicolo, con la sanatoria in atto invece si cambia perché basterà versare solo la prima rata per sbloccare il fermo e quindi riprendere il pieno possesso dello stesso.
Quindi, concludendo, la conciliazione agevolata sarà possibile fino al 30 settembre 2023, l’impugnazione delle pronunce sarà possibile entro 11 mesi e non più 9 come stabilito, la sospensione dei processi arriva al 10 ottobre, le liti tributarie pendenti arrivano al 30 settembre come il ravvedimento speciale per sanare le violazioni tributarie (in questo caso si parla di violazioni per dichiarazioni che sono state presentate negli anni fino al 2021), sanatoria per errori fino al 31 ottobre, accertamenti fino al 29 aprile.
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