Il mal di testa può essere fastidioso, come sa bene chi ne soffre spesso. Tanti iniziano ad averlo già la mattina, ma è un problema che può essere evitato.
Si sente spesso parlare di persone che hanno frequentemente mal di testa, problema che infatti coinvolge circa il 12% della popolazione italiana. Chi non lo vive in prima persona, però, spesso non si rende conto di quanto possa essere fastidioso, al punto tale da risultare invalidante, specialmente per chi si trova a stare a lavorare per diverse ore al computer.
A volte, però, può non bastare nemmeno prendere un antidolorifico: se il dolore è particolarmente forte l’analgesico riesce solo a ridurre, ma non far scomparire l’emicrania o cefalea. Se il mal di testa capita molto spesso, si presenta in modo improvviso ed è più intenso rispetto al passato è opportuno parlarne con il proprio medico per capire se sia necessario fare approfondimenti clinici.
Non c’è un solo tipo di mal di testa, ma per distinguerlo sarebbe bene innanzitutto capire se si tratta di un problema isolato o continuo, esteso o localizzato. In molti casi può essere accompagnato anche da altri sintomi quali nausea, capogiri, difficoltà a mantenere l’equilibrio e vomito.
Pensare che sia un malessere che può passare in un’ora o due è altrettanto riduttivo, ci sono persone che si ritrovano costrette anche a doversi assentare per giorni dal lavoro in attesa che la situazione possa migliorare.
Molto spesso, invece, la cefalea compare se collegata ad altri disturbi, quali ad esempio influenza e sinusite, che si registrando quando si ha il naso chiuso e si fatica a respirare. Per le donne, invece, può essere un segnale che appare in concomitanza con l’arrivo delle mestruazioni. Se dovessero invece verificarsi situazioni differenti dal solito quali febbre, formicolii agli arti e al viso, convulsioni e febbre sarebbe bene rivolgersi in tempi brevi al pronto soccorso per capirne meglio la causa.
Sono numerosi i casi di persone che segnalano di avere mal di testa la mattina appena svegli, situazione che inevitabilmente non può che rendere ancora più pesanti le ore successive. E per chi fa un lavoro particolarmente impegnativo portare a termine i compiti quotidiani diventa ancora più complesso.
La qualità e la durata del sonno hanno certamente un ruolo decisivo (servono almeno 6-7 ore a notte), ma non è detto che questa sia l’unica causa.
A volte, infatti, riscontrano l’emicrania la mattina anche le persone che dormono troppo o chi sta vivendo un periodo di stress particolarmente pesante. E l’ipersonnia (così si chiama chi dorme troppe ore) può portare ad altri disturbi, che non dovrebbero essere sottovalutati.
In alcuni casi l’ipersonnia può essere legata all’eccessiva assunzione di alcool, specialmente se avviene di sera. Il corpo in questo caso finisce per essere assuefatto e non vede l’ora di andare a coricarsi. Al risveglio, però, questo può generare cefalea.
Non avere una regolarità nelle ore di sonno (sia in più sia in meno) può però alla lunga portare anche alla comparsa del diabete di tipo 1, che può arrivare a qualsiasi età. Secondo un recente studio, invece, è emersa un’altra possibile causa che può avere effetti deleteri per l’organismo: chi dorme nove o dieci ore a notte ha il 21% di probabilità in più di diventare obese nei successivi sei anni rispetto a coloro che dormivano da sette a otto ore per notte. E l’obesità può avere conseguenze sulla pressione sanguigna e sul cuore.
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