Ansia, paura, a tratti il terrore che l’incubo che altre regioni hanno vissuto possa diventare realtà: da qualche giorno una provincia italiana è oggetto di un preoccupante sciame sismico che tiene in apprensione la popolazione.
La terra trema e non vuole saperne di smettere. Nei medesimi giorni in cui l’eco mediatico della drammatica sciagura turca arriva fino a noi, ora dopo ora, minuto dopo minuto, con news dal contenuto a dir poco tragico, c’è un territorio italiano che sta vivendo una giustificata angoscia. La paura è legata ad uno sciame sismico che per ora, e solo per ora, non ha causato danni a cose e persone, ma che tiene le autorità in costante stato di allerta.
C’è una città d’arte e di monumenti, territorio di natura ed enogastronomia di prima grandezza: la quiete sembra lontana anni luce. Qui, da qualche giorno, precisamente dallo scorso 9 febbraio, si susseguono, una dopo l’altra, scosse di terremoto di piccola e media entità, che fanno temere il peggio, ovvero essere il preludio a qualcosa di più grave e drammatico, qualcosa, comunque vada, lo dice la natura, di incontrollabile.
Siena, città del Palio, vive un’ansia indescrivibile. Gli esperti lo sanno bene: una grande scossa di terremoto, ci auguriamo non sarà questo il caso, anticipata da tante micro scosse, la puoi in fondo prevedere, puoi organizzare evacuazioni nei luoghi più a rischio, ma nessuno ha la bacchetta magica per far smettere di tremare la terra, e tanto meno per impedire che il peggio accada.
Sappiamo bene che non è detto che tutto questo si verifichi, anzi tutto potrebbe finire come è cominciato, ma l’Italia, geologicamente parlando, è una nazione a rischio terremoti, da Nord a Sud. Non c’è regione, non c’è provincia, che nella nostra tormentata storia non abbia vissuto il dramma di un terremoto. Le Marche, l’Abruzzo, la Campania, il Friuli, la Sicilia: gli ultimi 100 anni sono costellati, in Italia, di drammi collegati ad una terra che quando comincia a tremare, spesso, muta per sempre l’andamento delle nostre vite.
Ciò che sta accadendo nella vicina Turchia, con le migliaia e migliaia di vittime che continuano a flagellare un Paese in ginocchio, amplifica naturalmente le paure delle famiglie senesi. A Siena le scuole sono chiuse, la popolazione è in allarme, la protezione civile è in stato di perenne allerta, continue le chiamate ai vigili del fuoco.
Sono state evacuate decine di uffici pubblici, sono stati chiusi i musei, la preoccupazione sale perché lo sciame non vuole saperne di placarsi. E’ come stare in bilico perennemente su un cornicione. La scossa più grande ha toccato magnitudo 3.8, le altre si attestano intorno ai 2.5.
La Protezione Civile e le autorità cittadine confermano che nelle ultime 48 ore si sarebbero registrati almeno 40 eventi tellurici. Ricordiamo anche che Siena sorge intorno a una meravigliosa zona collinare, una delle più suggestive della Toscana. I Vigili del Fuoco e gli esperti segnalano già uno smottamento, di non grave entità, e temono, naturalmente, il rischio concreto di frane.
È come vivere in un brutto sogno dal quale speri di svegliarti, è come essere il passeggero di un’auto in corsa che riesce a evitare tutti gli ostacoli che si frappongono sul suo cammino ma che ti fa temere che prima o poi ci sarà l’impatto fatale.
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