Da sempre, Sicilia e Calabria sono regioni a forte rischio sismico. Occorre investire al più presto nella prevenzione
Le chiamano “terre ballerine”. Calabria e Sicilia, da sempre, lo sono. I loro abitanti vivono con questa spada di Damocle sulla testa. Negli ultimi giorni, uno sciame sismico che fa preoccupare i cittadini delle due regioni. Ma non solo.
Già in occasione del centenario del terremoto del 1908 alcuni esperti avevano messo in guardia circa la possibilità che queste due regioni potessero essere nuovamente coinvolte da un sisma di proporzioni gravi e preoccupanti. Di solito, queste calamità naturali, si verificano ogni 100 anni.
Nel 1908, infatti, le popolazioni di Reggio Calabria e Messina furono coinvolte da un terribile terremoto. Essendo divise solo da un lembo di mare di neanche tre chilometri, quel sisma si trasformò anche in un maremoto, che devastò le città.
E’ considerato uno degli eventi sismici più catastrofici del XX secolo. Il sisma, di magnitudo 7,1, si verificò poco dopo le 5 del mattino del 28 dicembre 1908. 37 lunghissimi secondi che uccisero metà della popolazione messinese e un terzo dei reggini.
Dio non voglia che, oggi, possa accadere nuovamente. Gli abusi edilizi consumati nelle due regioni e i tantissimi palazzi non a norma, potrebbero portare a conseguenze gravissime. E, perciò, preoccupano le scosse che, ciclicamente si susseguono tra Calabria e Sicilia. Spesso al largo e quindi non avvertite dalla popolazione.
L’ultima, appena pochi giorni fa, il 2 marzo. Allorquando, una scossa di magnitudo 2.6 si è verificata poco dopo le 8 del mattino al largo delle coste calabresi. Secondo quanto comunicato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, non si sono registrati danni cose o persone. Ma il terremoto sarebbe stato avvertito dalla popolazione.
Ma si tratta solo di uno degli ultimi eventi sismici che sta interessando, da mesi, quei territori. Spesso, le scosse si registrano in mare e, pur se di magnitudo più alta, non vengono percepite dalla popolazione. Alla fine di febbraio, anche una scossa al largo delle Isole Eolie. E, vista la vicinanza tra la Calabria e la Sicilia, un sisma di proporzioni maggiori potrebbe colpire entrambe le regioni.
Nessun allarmismo, per adesso. Ma, sicuramente, non potendo prevedere l’avvento dei terremoti, occorre, al più presto, investire in prevenzione. Qualche mese fa, in riva allo Stretto, una esercitazione della Protezione civile che ha simulato un sisma, avvertendo con un sms la popolazione. Perché Sicilia e Calabria sono “terre ballerine”. Ma sicuramente tutta la Penisola deve temere queste catastrofi, che hanno già provocato morte e distruzione in diversi luoghi d’Italia. L’Irpinia e l’Aquila, solo per citare i due esempi più eclatanti.
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