All’agenzia spaziale della Nasa non è sfuggito un fenomeno molto particolare riguardante il sole. Ora gli esperti indagano.
La Nasa, cioè la National aeronautics and space administration, ha visto la sua nascita nel 1958 e da allora ha portato l’umanità a conoscere meglio lo spazio e tutti i suoi misteriosi fenomeni. Dalla celebre camminata sulla Luna del 1969 è trascorso molto tempo e le scoperte in questo campo sono aumentate, mentre la tecnologia ha aiutato gli scienziati a percorrere nuove strade e aprire orizzonti che una volta parevano impossibili.
In questo contesto di continua ricerca condotta da uomini brillanti e appassionati si colloca il lavoro del Solar Dynamics Observatory la cui missione principale è quella di immagazzinare diverse misure che riguardano, tra le varie cose, anche il sole e i tanti e affascinanti aspetti che lo riguardano. È normale che l’uomo cerchi di conoscere il più possibile circa la principale fonte di vita della Terra che tra circa 3,5 miliardi di anni toccherà il massimo della sua temperatura.
Un giorno, la sfera infuocata che ha garantito la nostra esistenza si spegnerà, ma quel momento è ancora lontano da venire e nel frattempo ogni nuova nozione su di essa è ben accolta e contribuisce a comprendere meglio il nostro universo. Ma adesso cosa sta facendo l’SDO?
Il Solar Dynamics Observatory è stato lanciato tre anni fa per tenere d’occhio il Sole ed è proprio così che questo strumento, facendo il suo dovere, ha individuato un filamento di plasma separatosi dalla nostra importantissima stella.
Il filamento in questione, proveniente dalla superficie solare è stato individuato in un vortice e, per il momento, si trova vicino al Polo Nord. Gli scienziati non si sono lasciati sfuggire l’opportunità di studiare in modo meticoloso questo curioso fenomeno e per farlo hanno osservato con grande attenzione il filmato prodotto dal satellite.
Dalle riprese è emerso che il vortice in cui è stato reincorporato il filamento si era assestato a 55 gradi di latitudine dalla stella madre del sistema solare. Una possibile spiegazione dell’accaduto risiede nel campo magnetico solare e nella sua inversione, ma dal momento che il fenomeno è complesso forse saranno necessari addirittura degli anni per venire a capo della verità in modo esaustivo. Al momento il Solar Orbiter è concentrato sulla documentazione dell’orbita di Mercurio e la sua inclinazione impedisce di analizzare in maniera meticolosa cosa è accaduto al filamento di plasma, ma si spera di saperne di più.
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