Sisma Turchia, gli esperti lanciano l’allarme: cresce la paura per il Big One

La popolazione della Turchia, in ginocchio per il devastante sisma, vive con la paura di un Big One che avrebbe proporzioni apocalittiche.

Sono immagini strazianti quelle che provengono dai territori di Turchia e Siria devastati dal terremoto verificatosi nella notte tra il 5 e il 6 febbraio 2023. Sono state due le forti scosse che hanno provocato decine di migliaia di morti e danni incalcolabili nelle zone di Aleppo, Gaziantep e nella provincia di Kahramanmaras. Al momento le vittime del terremoto – la scossa più forte è stata di magnitudo 7.8, a 34 km da Gaziantep – sono circa 41.000, di cui oltre 31.000 in Turchia, mentre i feriti sono più di 85.000.

Il devastante terremoto in Turchia
Il terremoto ha provocato oltre 41.000 morti in Turchia e Siria – Foto ANSA – LaDestraNews.it

Le riprese dei luoghi maggiormente colpiti dal sisma mostrano scenari apocalittici. In questi giorni sono circolati online i video di palazzi accartocciati come castelli di carte durante le varie scosse di assestamento che sono seguite a quella principale. La distruzione appare evidente soprattutto nelle città più vicine all’epicentro, tra cui Kahramanmaras e la stessa Gaziantep. Un terremoto, quello verificatosi in Turchia e Siria, che non ha colto di sorpresa gli esperti, dato che la zona colpita è una delle più pericolose dell’intero Mediterraneo.

Ma la paura più grande è che possa non essere finita qui, anche se è opportuno ricordare che non è possibile prevedere con esattezza quando si verificherà un sisma, in che luogo e con quanta forza. Tuttavia gli strumenti moderni, unitamente alla storia sismica di un territorio, possono aiutare a capire cosa può avvenire in una determinata area nel giro di alcuni decenni, in modo tale da realizzare abitazioni con gli adeguati criteri anti-sismici.

Turchia, tanta paura per il Big One: cosa può accadere?

“La placca anatolica si muove due centimetri all’anno rispetto alla placca arabica e le forze in gioco alimentano l’accumulo di energia – fa sapere al Corriere della Sera il dirigente di ricerca all’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), Alessandro Amato – Si cerca di studiare l’andamento del fenomeno con i modelli teorici di trasferimento di stress, ma i risultati non aiutano a decifrare bene ciò che potrebbe accadere nel sottosuolo”.

Turchia in ginocchio per il sisma
In Turchia ora si teme il Big One – Foto ANSA – LaDestraNews.it

Ora, come accennato, in molti hanno paura del Big One, dato che in Turchia è atteso da tempo un sisma di proporzioni ancora più devastanti di quello che ha appena messo in ginocchio il Paese. La preoccupazione è per Istanbul, dato che a soli 20 km dalla città corre una faglia pericolosissima, responsabile in passato di numerosi terremoti distruttivi. La sismologa turca Aybige Akinci, ricercatrice presso l’INGV e in prima linea anche in progetti in collaborazione con i colleghi in Turchia, spiega che la popolazione di Istanbul “vive in una condizione ad alto rischio aspettando un Big One come in California“.

L’intensità delle scosse che continuano suggeriscono che l’attività sismica proseguirà. Non è irragionevole pensare a una continuazione per giorni o settimane o forse qualche mese”, fanno sapere gli esperti.

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