Divorzi e separazioni, cambia la legge e quindi le modalità per tutte le coppie che hanno intenzione di sciogliere il vincolo matrimoniale.
Con la riforma Cartabia le procedure dei divorzi e delle separazioni nel nostro paese, assumono una nuova forma.
Si parla di accorpamento delle funzioni e di procedure più snelle, insomma si va a lavorare sull’iter burocratico rendendolo più accessibile. A partire dal primo marzo è entrato in vigore un nuovo ordinamento che vede al centro i diritti della famiglia. Si tratta di una norma, legata alla riforma Cartabia della giustizia, per la quale si andrà a concedere più ascolto ai figli minori e si metterà in atto un “piano genitoriale”.
Ci sarà un Tribunale unificato, un solo giudice e un unico rito, con cui incentrare maggiore ascolto proprio nei confronti dei figli che si ritrovano al centro del divorzio dei genitori. Oltretutto è stato previsto che un pm potrà svolgere maggiori indagini, in modo da velocizzare i tempi e dimostrare così meno ricorsi inerenti alla podestà genitoriale.
Con il nuovo diritto di famiglia vengono posti al centro le separazioni e i divorzi. L’obiettivo posto dalle norme è quello di ridurre del 40% ciò che riguarda la giustizia civile. Nello specifico, verranno effettuate modifiche su diversi ambiti.
Il primo obiettivo posto è quello di aprire entro il 2024 il Tribunale per le persone, i minorenni e le famiglie. Si parla di struttura attraverso cui sarà possibile superare l’attuale frammentazione e rendere l’iter per la separazione molto più veloce rispetto ad oggi.
A seguire, sarà possibile presentare la causa in un unico atto, attraverso un Tribunale unico e un rito unico.
Insomma si inizierà con il dispositivo e subito dopo avranno luogo gli atti introduttivi con cui verranno messe sotto esame tutte le prove a propria disposizione. Per stabilire se il divorzio potrà procedere verranno presi in considerazione due criteri, ossia una sentenza sulla separazione o la cessazione della convivenza tra i due coniugi.
Oltretutto, se dovessero essere stati stabiliti degli assegni di mantenimento, il giudice avrà il diritto di avviare un’indagine tributaria.
Nella Relazione illustrativa della riforma è possibile leggere che viene dato maggiore ascolto a tutti i minori al di sotto dei 12 anni di età dato che il minore ha “diritto di esprimere il suo pensiero in tutte le questioni e le procedure finalizzate a incidere nella sua sfera individuale”.
I coniugi che hanno dei figli hanno il dovere di presentare “un piano genitoriale che illustri gli impegni e le attività quotidiane dei minori, relativamente alla scuola, al percorso educativo, alle eventuali attività extrascolastiche, sportive, culturali e ricreative, alle frequentazioni parentali e amicali, ai luoghi abitualmente frequentati, alle vacanze normalmente godute”.
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