Troppo lontana Barcellona? Nessun problema! C’è un posto in Italia così vivace per atmosfera e colori che vi sembrerà di essere nella città catalana
Barcellona è considerata una delle città più effervescenti d’Europa, per via delle sue architetture spesso spiazzanti, per la sua estetica eclettica e talvolta stupefacente e per l’eterno alone di mistero che riesce a esprimere in certi suoi quartieri. Per esempio, molti turisti si lasciano incantare dal Parc Güell di Antoni Gaudí, una delle attrazioni più note di Barcellona.
Ma anche l’Italia è piena di luoghi ugualmente meravigliosi e affascinanti. E non è detto che ci sia bisogno di raggiungere un grande centro per trovare quel pizzico di artistica follia che incanta i più sensibili.
Mai sentito parlare del Giardino dei Tarocchi? Si tratta di un parco artistico situato in località Garavicchio, nei pressi di Pescia Fiorentina, frazione del Comune di Capalbio, in Toscana, quasi ai confini con il Lazio. Il paesino, pieno di amene campagne e non distante dal mare, sorge in mezzo alle pianure della Maremma meridionale, nella valle del Fiora, all’ombra delle colline di Capalbio.
A Garavicchio, zona così denominata per la presenza nelle vicinanze della vecchia dogana (gara vicchio sta per guardia vecchia), si trova un bellissimo giardino di sculture basato sul tema dei tarocchi, creato dall’artista francese Niki de Saint Phalle. Il parco è stato aperto nel 1998 e oggi è da tutti conosciuto proprio col nome di Giardino dei Tarocchi, parco tematico creato dall’artista Niki de Saint Phalle.
Visitare questa meraviglia vuol dire lasciarsi inquietare, meravigliare o ispirare da affascinanti statue che rimandano alle figure degli arcani maggiori dei tarocchi. Il parco, che si estende su circa due ettari di terreno. E costituisce una vera e propria “città”, dove le sculture diventano case che segnano le tappe un percorso coloratissimo attraverso il paesaggio naturale. Molto meglio di Barcellona, dunque, dato che alla stranezza architettonica e artistica si aggiunge anche uno spirito selvaggio e bucolico.
L’accesso al Giardino è sbarrato dalla lunga muraglia del padiglione d’ingresso creato da Mario Botta: un doppio muro di recinzione in tufo con una sola grande apertura circolare al centro, serrata da una cancellata. Secondo Botta, bisognava separare il mondo incantato creato da Niki de Saint Phalle dalla normalità contingente. Chi entra nel giardino deve staccarsi dal consueto, concedersi una “pausa magica“.
Le sculture ispirate agli arcani maggiori dei Tarocchi sono dense quindi di significati simbolici ed esoterici, e rappresentano un tipo d’arte assai originale. Qualcosa di indefinibile, lontano sia al Nouveau Réalisme che l’artista aveva frequentato che dall’arte contemporanea. Si tratta di assemblaggi polimaterici che rimandano a Matisse, Picasso e a Kandinskij. E ovviamente al già citato Parc Güell di Antoni Gaudí a Barcellona.
L’attenzione e i sensi dello spettatore vengono coinvolti in un viaggio fisico e spirituale, che parla di fecondità, libertà, immaginazione e magia. Una visita è d’obbligo: sarà un’esperienza incredibile per grandi e piccini!
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