Scende sensibilmente il numero di beneficiari del Reddito di cittadinanza: la stretta decisa dal Governo Meloni comincia a dare i suoi effetti.
Bye bye Reddito di cittadinanza. Nel giro di un anno circa 200mila nuclei hanno salutato il sussidio, e anche le richieste risultano in calo. Il motivo? La stretta del governo Draghi (che aveva tra l’altro portato da tre a due le offerte di lavoro rifiutabili), poi ulteriormente rafforzata dall’esecutivo Meloni con l’ultima legge di Bilancio.
Il nuovo governo di centrodestra non solo ha azzerato le proposte di lavoro che si possono rifiutare, ma anche previsto l’obbligo di formazione per i più giovani e stabilito che gli occupabili non avranno più diritto all’assegno a partire da agosto. Un giro di vite che ha già cominciato a produrre i suoi effetti.
Tutte le novità sul fronte del Reddito di cittadinanza
Partiamo da un primo dato significativo: se a dicembre 2021 i nuclei familiari destinatari del Reddito di cittadinanza erano più di 1,2 milioni, un anno dopo, complici i controlli e il numero dei decaduti dal beneficio, la cifra è scesa a 1 milione e 45mila famiglie. In realtà, anche le richieste per accedere al sussidio cavallo di battaglia dei Cinquestelle sono in diminuzione rispetto ai primi anni: segno che il vento sta cambiando.
Secondo alcuni osservatori, con le nuove regole “anti-fannulloni” molti percettori del reddito di cittadinanza avrebbero cominciato a guardare ad altre soluzioni per mettersi al sicuro, accelerando l'”esodo” verso il lavoro. Certamente, come accennato, i controlli hanno fatto la loro parte. Nel 2022, secondo gli ultimi dati dell’Inps, le decadenze sono state 268mila e le revoche più di 72mila. Le regioni con il più alto numero di percettori restano Campania, Sicilia, Lazio e Lombardia.
Guardando al numero dei nuclei beneficiari, nel 2022 si registra un netto calo in Lombardia (da 139mila a 115mila famiglie), ma anche nel Lazio (con 10mila famiglie – pari a oltre 20mila persone coinvolte – in meno). In Campania si è passati da 333mila a 327mila nuclei raggiunti da almeno una mensilità. Solo la Sicilia segna un aumento di 2mila unità.
E ancora: tra novembre e dicembre, quando si è fatta sentire la nuova stretta del governo Meloni, la platea dei nuclei percettori è passata da 1.055.042 a 1.045.992. Andando più a ritroso, ad agosto le famiglie raggiunte erano 40mila in più rispetto a oggi, e a gennaio erano oltre 1,2 milioni. La diretta conseguenza è che anche la spesa per il Rdc si sta assottigliando: nel 2022 il sussidio è costato poco meno di 8 miliardi di euro, contro i circa 8,3 dell’anno prima. La previsione per quest’anno è sui 6 miliardi di euro.
Al momento, i 2,20 milioni di cittadini italiani, 201mila cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno Ue, 84mila cittadini europei, 3.600 familiari delle precedenti categorie o titolari di protezione internazionale percepiscono un importo medio erogato per il Rdc pari a 580 euro. Quanto alla distribuzione geografica dei beneficiari, 425mila sono al Nord, 327mila al Centro e oltre 1,7 milioni al Sud e nelle isole.