Queste parole di Paolo Crepet ti daranno uno scossone che non dimenticherai più

Su TikTok è diventato virale un video che riprende il discorso pronunciato da Paolo Crepet in un convegno. Ecco le parole del famoso psichiatra. 

A volte basta una sola frase con le parole giuste al posto e al momento giusto per dare una svolta a un’intera esistenza e risvegliarci da un lungo torpore. Paolo Crepet, psichiatra, educatore, saggista e opinionista che non ha bisogno di presentazioni, ce lo ricorda in un video che sta facendo il giro dei social raccogliendo moltissimi “like”.

In particolare, su TikTok sta spopolando la clip con l’intervento di Paolo Crepet nel corso di un convegno. L’esperto racconta al pubblico un aneddoto con protagonista una sua paziente messa in crisi dalla domanda che le ha posto il fidanzato. Una domanda profonda, esistenziale, difficile e che, a ben vedere, tutti noi dovremmo porci molto più spesso…

La lezione memorabile di Paolo Crepet

Una ragazza in terapia ha racconta a Paolo Crepet di avere un fidanzato con il quale non va più d’accordo. Il motivo? La fa arrabbiare con domanda strane. “Ma è violento?” Domanda lo psichiatra. “No no, no no non è violento, no no” risponde la paziente. Che continua: “Le faccio un esempio. Ieri sera siamo andati a cena e lui mi ha fatto una serie di domande, ma una proprio mi ha mi ha dato fastidio“.

“Che cosa le ha chiesto”, incalza Crepet. E lei: “Mi ha detto: ‘Che cos’è che ti farebbe alzare domani mattina un’ora prima?'”. L’esperto si illumina ed esorta la ragazza a non lasciare il suo ragazzo: “Non è male, ha capito una cosa formidabile – dice il 71enne torinese -. Ha capito un problema che io non le posso risolvere. Lei ha trent’anni e non c’ha un sogno. Ed è una gran brutta malattia. Non avere un sogno a trent’anni, qualsiasi esso sia…”.

Non solo: “Io credo – conclude Crepet – che se i genitori, se le scuole diventassero luoghi per lezioni e sogni, noi saremmo in un mondo diverso. Potremmo anche forse sperare di poterlo ricucire”. E giù applausi e lacrime. Come dargli torto?

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Vale la pena di chiederselo molto più spesso di quanto facciamo finora: cosa ci farebbe alzare un’ora prima la mattina? Uno dei più grandi drammi della nostra società è la mancanza di sogni. I giovani di oggi non hanno un miraggio in cui credere e da inseguire. E questa è una brutta malattia. Se, come suggerisce Crepet, famiglia e scuola diventassero luoghi per lezioni di sogni, potremmo sicuramente sperare in un mondo diverso.