Il pagamento della prima rata dell’IMU 2023 non è dovuto da tutti, ci sono infatti specifiche esenzioni. Scopriamo a chi sono rivolte e quali categorie non devono pagare.
La scadenza della prima rata dell’IMU è fissata al 16 giugno, quindi manca ancora qualche mese, tuttavia è già tempo di prepararsi e soprattutto di rivolgersi ad un CAF o commercialista per ricevere le informazioni del caso e scoprire se e quanto dover pagare.
Non tutti sanno che la tassa, da versare su abitazioni dopo la prima dove si ha la residenza, non sempre è obbligatoria e ci sono dei casi speciali in cui si può rientrare.
IMU: quando non si deve pagare la rata
L’IMU è un’aliquota ordinaria che solitamente è fissata nel tetto dello 0.76%, tuttavia può subire delle variazioni in base al comune di residenza, pertanto c’è chi paga 0.46% e chi 1.06% ed è perfettamente normale.
Viene pagata in due rate annuali, una entro il 16 giugno e un’altra entro il 16 dicembre. La tassa è stata istituita nel 2011 e poi ha subito diverse modifiche nel tempo, con l’introduzione di esenzioni ma anche altri elementi straordinari, ad esempio quando c’è stato il Covid e l’emergenza sanitaria. Ciò che sfugge però è che è disposta un’intera categoria di esenzioni e agevolazioni.
L’IMU è sempre esente per l’abitazione principale, anche se questo elemento viene confermato annualmente in base alla Legge di Bilancio. Devono pagare coloro che sono proprietari di fabbricati, aree e terreni a scopi agricoli, titolari di un’abitazione, concessionari, locatari in leasing, coniugi a cui viene assegnala da separazione la casa.
Il tutto si applica esclusivamente dalla seconda casa, quindi dove il soggetto non risiede. Diversa è invece la disciplina per i beni di lusso e per alcune categorie catastali dove invece l’IMU è dovuta in ogni caso. Si parla di abitazione principale per unità delle cooperative o proprietà dove si ha la residenza, unità destinate a studenti, fabbricati destinati ad alloggi sociali, casa familiare assegnata al genitore affidatario, immobile non locato per Forze armate, polizia, vigili del fuoco e prefetti.
Esenzioni IMU: tutti i casi in cui non si paga
Sono esenti dal pagamento dell’IMU 2023 gli anziani che sono ospitati in una struttura apposita, sia che si tratti di una questione permanente che di lunga degenza. Ovviamente è condizione fondamentale che la casa non venga affittata a terzi e che non rappresenti pertanto una fonte di reddito. L’esenzione però non è automatica, bisogna farne richiesta al Comune mediante le modalità riportate nella delibera presente sul sito.
L’esenzione dal pagamento dell’IMU è disposta anche per i disabili che sono proprietari di immobili e che si trovano ricoverati in reparti di lunga degenza o in modo permanente presso una struttura. Anche in questo caso l’esenzione sulla seconda casa vale a patto che non venga data in fitto e che quindi non sia un introito economico.
Per l’IMU esiste anche un bonus sperimentale che molti non conoscono. Questo è stato introdotto con la Legge finanziaria dello scorso anno ed è in vigore anche per il 2023, riguarda coloro che scelgono di trasferirsi nei comuni con meno di 500 abitanti o comunque a rischio spopolamento. Il contributo viene dato a coloro che stabiliscono una nuova attività in queste sedi. Vi è anche un’indennità per esenzione parziale per gli anziani pensionati residenti all’estero che possono godere di una riduzione di metà dell’importo IMU se quell’abitazione è l’unica posseduta in Italia e ovviamente se non è locata.
Esenzioni sono possibili anche per i territori interessati da sismi ma in questo caso viene pubblicata apposita definizione per area colpita.