La questione pensioni in Italia solleva sempre molti problemi, la situazione non è florida al momento e le prospettive future non sembrano migliorare.
Le somme percepite attualmente, quindi da coloro che hanno già maturato la pensione, sono molto basse rispetto alla media europea, i limiti di pensionamento avanzano e quindi rendono necessario lavorare fino a tarda età e soprattutto i problemi futuri potrebbero essere ben più gravosi.
Tutto quello che abbiamo sempre saputo fino ad oggi sulle pensioni è destinato a mutare in maniera definitiva. Il sistema pensionistico così com’è oggi non esisterà più.
Pensioni: la situazione futura
L’indice di natalità in Italia è ai minimi storici e non sembra esserci in prospettiva un cambiamento, l’inflazione è ai massimi e in più l’età di acquisizione di un effettivo lavoro è sempre ritardata il che rende impossibile prevedere per molti in futuro la possibilità di una pensione. Questo problema però non sarà poi così lontano perché già oggi risulta difficile per l’INPS sottostare agli adeguamenti degli importi per le pensioni più alte e si è dovuto prospettare un ridimensionamento per gli importi superiori ai duemila euro mensili.
Il presidente dell’Istat ha sottolineato però che la questione natalità è molto grave, se non ci sono generazioni che versano i contributi, non ci sono fondi da cui trarre le pensioni. Nel 2021 lo Stato ha dovuto integrare con 145 miliardi di euro le somme perché non erano sufficienti a coprire la cifra totale di quasi 400 miliardi. Va infatti considerato che in Italia ci sono anche un elevato numero di anziani rispetto a molti altri paesi.
La riforma sulle pensioni del 2024 non sarà delle più rosee perché l’esperimento di Quota 100 si è rivelato in realtà problematico da sostenere economicamente. Quota 41 così come è stata considerata e progettata non potrà essere portata avanti perché sarebbe veramente difficile. Anche le altre disposizioni sono state limitate di molto perché la questione era veramente complessa dal punto di vista economico come Opzione Donna. Anche secondo il presidente dell’INPS non c’è modo di reggere un sistema pensionistico di questo tipo con 23 milioni di persone che lavoro e 60 milioni di abitanti. Nello specifico per quei 23 milioni di lavoratori, al momento ci sono 16 milioni di pensionati.
Un futuro economicamente insostenibile
Il quadro, secondo Pasquale Tridico, è più teso che mai ma non bisogna guardare nemmeno al futuro, basta pensare a quello che accadrà da qui al 2029, quindi un orizzonte temporale certo non lungo. Si stima una nota negativa di 92 miliardi di euro. Il governo quindi non potrà fare altro che revisionare la situazione e capire come procedere per sostenere economicamente i pensionamenti nei prossimi dieci anni. Sicuramente quindi le opzioni ad oggi previste saranno tagliate nel giro di un anno.
Questo andrà a penalizzare soprattutto chi è prossimo alla pensione, per il futuro immediato il quadro è nero e per quello ancor più lontano non sembra esserci nemmeno possibilità di delinearlo.