Arrivano proposte di legge che non tutti apprezzano. Nel mirino stavolta sono finiti i genitori, i quali sono colpevoli di commettere un ‘reato’.
Ancora una stangata per i genitori che nel periodo del Covid si sono trovati costretti a fare i conti con la didattica a distanza. Pare che per loro siano in vista altri problemi. Ma che cosa è successo? I cittadini, non appena hanno appreso la situazione, si sono immediatamente mossi per mostrare il loro disappunto.
La notizia giunge dal comune di Como e si tratta di una proposta mossa da parte del settore delle Politiche Sociali. La misura di cui si parla è nata per fare in modo che venissero rispettate le regole degli istituti scolastici. Nello specifico, si sente la necessità di far rispettare gli orari scolastici ed evitare che i ritardi possano creare problemi al personale.
Una nuova stangata per i genitori
Dal sito fanpage si legge quanto segue “Dopo quattro ritardi mensili in entrata e o in uscita, anche non consecutivi, sarà applicata la sanzione di 50 euro per violazione della presente disposizione di regolamento”. Secondo il parere dell’assessora alle Politiche Educative Nicoletta Roperto, fare più di quattro ritardi significa fare la stessa cosa costantemente generando grandi problemi. Questa misura può essere decisiva proprio per poter garantire una tranquillità maggiore alle educatrici.
Il provvedimento in questione deve essere ancora discusso nel consiglio comunale, ma in città è già stata diffusa. I cittadini hanno dimostrato già di essere in disaccordo con questa proposta ed è scoppiata la bufera. Molte persone sostengono che questo problema del ritardo dei genitori sia dovuto perlopiù al traffico. Di conseguenza si dovrebbe andare a montare anche i dirigenti del traffico che non fanno nulla per poter migliorare la situazione. Secondo Andrée Cesareo, un’esponente della maggioranza in Consiglio, ha commentato la situazione dicendo: “A Como essere genitore è una corsa ad ostacoli: chiusura dei nidi e multe alle famiglie che ritardano a portare o recuperare il figlio a scuola. La direzione in cui andare dovrebbe essere quella di ampliare gli orari di apertura perché siano compatibili con i ritardi del trasporto pubblico, con il traffico, con famiglie in cui entrambi lavorano”.
Anche i cittadini hanno un umore decisamente cupo. Molti si chiedono se i ricordi dei genitori siano dovuti a una cattiva abitudine o a delle problematiche serie. Provvedere con una multa però non è la soluzione ideale, ma al contrario servirebbe offrire più lavoro, e coinvolgere più persone con contratti e stipendi adeguati.