L’estate è ancora di là da venire, ma gli esperti di clima e meteo già mettono le mani avanti: ci aspettano mesi infernali.
Chi credeva che con l’estate horribilis 2022 si fosse toccato il fondo e che quest’anno avremmo avuto un po’ di sollievo, dovrà purtroppo ricredersi. Climatologi e scienziati sono in allarme da settimane per la siccità e le previsioni meteo per giugno, luglio e agosto sono da bollino rosso. Dopo un inverno a dir poco anomalo, con temperature insolitamente miti e precipitazioni col contagocce, potremmo dover fare i conti con l’estate più calda di tutti i tempi.
L’autorevole Centro Europeo per la Previsione Meteorologica a Medio termine, ECMWF, di Reading (Regno Unito), in base agli ultimi aggiornamenti disponibili stima che la prossima estate sarà caratterizzata da temperature diffusamente oltre la media, tra +1°C e +2°C, già a partire da giugno su buona parte del Vecchio Continente, Italia compresa. L’anomalia termica positiva si estende dalla Penisola Iberica alle Isole Britanniche, fino a toccare la Scandinavia. E naturalmente il Mediterraneo non fa eccezione, complici gli effetti del famigerato anticiclone africano.
Le inquietanti previsioni meteo per la prossima estate
La storia si ripete, dunque. Già da anni facciamo i conti con estati sempre più calde e siccitose, intervallate da eventi estremi (frane, alluvioni, grandinate, incendi, e così via). Segno che il cambiamento climatico ha ormai superato i livelli di guardia e presenta il conto anche all’Italia.
Analizzando l’aumento delle temperature medie nel trimestre estivo dall’anno 1800 fino ai giorni nostri, si nota un’impennata dei valori proprio negli ultimi 15/20 anni. Fino a pochi anni fa era la più mite alta pressione delle Azzorre, di origine oceanica, a fare – letteralmente – il bello e cattivo tempo nel Vecchio Continente. In periodi più recenti si è invece assistito a una sempre maggiore ingerenza di masse d’aria provenienti dal Nord Africa, a cui si devono le ondate di caldo più forti e persistenti che si abbattono anche sulla nostra Penisola.
La Coldiretti ci ricorda che dalla disponibilità idrica dipende la produzione degli alimenti base della dieta mediterranea. Dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, dalla frutta alla verdura al mais per la nutrizione degli animali coinvolti nella produzione di pregiati formaggi come Parmigiano reggiano e il Grana Padano e rinomati salumi come il prosciutto di Parma o il Culatello di Zibello: senza acqua non si può fare nulla. Per non parlare del riso: le previsioni di semina, al minimo da trent’anni a questa parte, anticipano un taglio di 8mila ettari!