Maurizio Costanzo. Tra le immagini che ci rimangono impresse di una tre giorni che ha messo a dura prova il cuore di molti, una manda K.O. e rimane attaccata al nostro cuore.
Di queste tre giornate dedicate a Maurizio Costanzo ciascuno conserverà i “suoi” ricordi. Tanti i momenti che hanno lasciato un segno nelle coscienze. Noi ne aggiungiamo un’altra, non meno toccante. Forse quella, simbolicamente, più struggente.
Maurizio Costanzo e i suoi Talk Show
“Capire tu non puoi, Tu chiamale se vuoi, emozioni“, cantava Lucio Battisti. E’ esattamente così. Chi ha vissuto i tre giorni dedicati a Maurizio Costanzo, scomparso venerdì scorso, a 84 anni, davanti a un computer o ad una tv, non ha minimamente percepito l’aria che si è respirata. In questi tre giorni sembra quasi che si siano messe in movimento le generazioni che, una dietro l’altra, hanno poi formato il popolo di telespettatori legato a Maurizio Costanzo.
Ai primi posti coloro che oggi hanno i capelli bianchi e ricordano la prima puntata di Bontà loro, anno 1976, targata Rai, ancora in bianco e nero, con Maurizio Costanzo che, spalancando la finestra, iniziava a domandare ai suoi ospiti la fatidica questione: “cosa c’è dietro l’angolo?“. A Bontà loro seguiranno i programmi Acquario e Grand’Italia. Nel 1982 il passaggio a Retequattro che ha segnato l’esordio de Il Maurizio Costanzo Show. E’ il 14 settembre 1982.
Quando poi nel 1984 Retequattro è stata acquistata da Silvio Berlusconi, Il Maurizio Costanzo Show viene collocato su Canale 5. Una decisione che si è rivelata vincente. Da quel momento è iniziata la leggenda tel talk show più longevo della nostra tv. Quarant’anni di ininterrotto successo e ancora otto appuntamenti che erano già stati fissati, prima dell’improvviso dramma che ha posto fine ai giorni del grande giornalista-conduttore romano.
La fermata “davanti casa”
Il Maurizio Costanzo Show è stato uno dei tanti capolavori di Maurizio Costanzo. La sua casa è stata, quasi sempre, il Teatro Parioli di Roma. Un luogo poco istante dalla sua abitazione e poco lontano da Via Ruggero Fauro, dove il giornalista è scampato miracolosamente ad un attentato della mafia che lo considerava un “soggetto sgradito” dopo che il conduttore era ormai diventato un paladino della lotta alla mafia insieme all’amico e collega Michele Santoro. Proprio il Teatro Parioli ha offerto uno dei momenti più toccanti. Quale?
Terminata la funzione religiosa, l’auto che trasporta Maurizio Costanzo per il suo ultimo viaggio, prosegue in direzione del cimitero del Verano, ma prima c’è un’altra tappa obbligata. Le porte delle entrate sono listate a lutto a grandi fiocchi neri. L’auto si ferma davanti al Teatro Parioli. Un minuto di silenzio. Per l’ultima volta Maurizio Costanzo “vede” la sua seconda casa la casa dove ha costruito il suo successo e quello di infiniti altri artisti. Una fermata dallo struggente significato ed un altro momento da conservare nel cuore.