Silvio Berlusconi è affetto da leucemia mielomonocitica cronica: in cosa consiste la malattia che ha colpito l’ex premier.
Silvio Berlusconi è in “costante miglioramento” ma deve rimanere in terapia intensiva. L’ex presidente del Consiglio, 86 anni, sta rispondendo bene alle terapie citoriduttiva, antimicrobica e antinfiammatoria ed è per questo che l’ultimo bollettino emesso dai medici del San Raffaele parla di un “cauto ottimismo“.
Tuttavia, il medico personale di Silvio Berlusconi, Alberto Zangrillo, ha messo a tacere alcune voci fin troppo positive riguardo alla salute dell’ex premier. Zangrillo ha infatti spiegato che Berlusconi non può ancora alzarsi e che si tratterà comunque di un recupero lungo e graduale, vista l’età e le patologie del paziente.
“Se un paziente è in terapia intensiva cardiochirurgica vuol dire che non può alzarsi e camminare“, ha detto Zangrillo, lasciando intendere che alcune voci circolate nelle ultime ore non sono vere. Berlusconi si trova ricoverato nella terapia intensiva del San Raffaele per una polmonite, conseguenza di una leucemia mielomonocitica cronica nota da tempo ai medici che hanno in cura l’ex premier. Ma in cosa consiste esattamente questa malattia che affligge Berlusconi?
Leucemia mielomonocitica: i dettagli della malattia di Berlusconi
La patologia in questione è un tumore del sangue caratterizzato da un aumento dei monociti che trova origine nel midollo osseo, provvedendo poi a progredire e diffondersi in maniera graduale. Nel midollo osseo si formano le cellule staminali, che però possono andare incontro a errori e mutazioni durante il processo di maturazione che portano proprio alla leucemia. La leucemia mielomonocitica cronica che ha colpito Berlusconi si manifesta solitamente in età avanzata e può essere in due modi: displastica, dove domina l’anemia, o proliferativa, dove invece si registra un aumento di globuli bianchi.
La leucemia mielomonocitica cronica colpisce in Italia solo due individui su 100.000 e sembra avere una maggiore incisività negli uomini. Ogni anno, infatti, si verificano circa 650 nuovi casi nei pazienti di sesso maschile e circa 500 nelle pazienti di sesso femminile. Meno del 30% dei casi viene diagnosticato prima dei 60 anni, a dimostrazione di come la leucemia mielomonocitica cronica colpisca soprattutto le persone anziane.
Per curare questa tipologia di leucemia ci si affida al trapianto allogenico di cellule staminali, anche se nei pazienti anziani questo trattamento risulta più complicato. I sintomi principali della malattia sono comuni ad altre patologie: possono infatti insorgere febbre, debolezza, sudorazione notturna, dolore osseo, ingrossamento della milza e in alcuni casi anche sanguinamenti e infezioni. Tuttavia, molto spesso al momento della diagnosi il paziente non mostra alcun sintomo.