Buoni, gli involtini primavera! Ci sono tuttavia alcuni posti in cui forse è meglio non ordinarli. Per esempio in un ormai noto ristorante cinese della provincia di Verona, dove l’antipasto orientale veniva preparato letteralmente con i piedi
La storia risale al 2021, ma porta a galla l’attenzione continua alla sicurezza in ambito alimentare e soprattutto dei ristoranti in cui le persone si recano per mangiare. Ogni anno sono molte le segnalazioni che coinvolgono ristoranti di ogni genere e nazionalità.
Le Fiamme Gialle della Compagnia di Soave, con la collaborazione dei Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni (N.A.S.) di Padova e dei funzionari dell’U.L.S.S. 9 Scaligera, nel 2021 hanno avviato e poi portato a termine un’attività ispettiva congiunta nei confronti di un locale di cucina cinese.
La società titolare dell’esercizio commerciale sito a Caldiero, in provincia di Verona, gestita da cittadini di nazionalità cinese, stata denunciata. Le accuse sono parecchio gravi. In spregio alle più elementari norme igieniche, il ristorante non solo commerciava e poi serviva involtini primavera “preparati” con il poco ortodosso metodo, ma ha rivelato alle Fiamme Gialle tante altre preoccupanti irregolarità.
Il verbale redatto dalla Guardia di Finanza parla di alimenti scaduti e avariati e di più che precarie condizioni igieniche generali nell’ambiente della cucina. Tutto è partito dalla segnalazione di un cliente, così gli agenti della Guardia di Finanza sono andati a controllare cosa succedeva nel ristorante etnico della città scaligera. Hanno trovato di tutto e di più. Ma ciò che ha più inquietato le Fiamme Gialle è stato l’aver scoperto come i prodotti alimentari destinati alla preparazione degli involtini primavera venivano calpestati con le suole delle scarpe. Tipo vendemmia.
Gli involtini primavera fatti coi piedi: scoperta horror in provincia di Verona
Gli accertamenti portati a termine dei finanzieri del Comando Provinciale di Verona hanno condotto alla chiusura del locale. In pratica, il personale di cucina era solito triturare e “ammorbidire” gli ingredienti surgelati utili per la preparazione dei famosi involtini cinesi con un metodo alquanto disgustoso. I cuochi cucinavano con i piedi, e non in senso lato. Nel senso che erano soliti pestare con la suola delle scarpe l’alimento (cavoli e altro), per poi creare un pappone da friggere.
Insomma, il cavolo, nel rinomato ristorante veneto, si preparava così. Inoltre, sono stati rinvenuti alimenti scaduti e avariati. E non solo: i finanzieri hanno accertate più che precarie condizioni igieniche in tutti i locali. E come se non bastasse, fra i tre impiegati cinesi fermati, uno era irregolare, cioè assunto in nero.
Tutta questa bella collezione di violazioni ha portato all’immediata sospensione dell’attività di ristorazione. I finanzieri hanno anche applicato a carico dell’esercente di pesanti sanzioni pecuniarie. Poi hanno segnalato i fatti alla Direzione Provinciale del Lavoro per l’applicazione di ulteriori sanzioni accessorie.
Come succede in simili casi, spetterà alle Autorità la decisione sulla riapertura del ristorante etnico dopo il completo ripristino delle necessarie condizioni igienico sanitarie. Ma dopo una così bella pubblicità, sarà complicato per il ristorante recuperare i clienti, anche i più affezionati.
