Grande notizia! Si potrà andare in pensione a 56 anni ma solo a determinate condizioni. Ecco quindi come fare.
Un miraggio per i giovani e un sogno che diventa sempre più concreto per i lavoratori più anziani di grado. La pensione rappresenta quel momento in cui finalmente una persona può iniziare a godersi la vita, dopo anni di fatiche e sacrifici. Un tema molto scottante che ha caratterizzato i programmi dei Governi, man mano instauratisi, destando frequentemente il malcontento dei cittadini.
Infatti, a questo riguardo, vi sono brutte notizie poiché non ci sono sufficienti risorse che sarebbero servite ad una radicale riforma, in particolare la revisione della Legge Fornero. Quindi rimane una situazione invariata, attualmente, nella speranza che si possa procedere per il meglio. Molteplici le battaglie e le richieste da parte del popolo, soprattutto quando si voglia e si reputi doveroso alzare la propria voce, perché riguarda la vita futura di ognuno di noi.
Ma udite! Udite! Una bellissima notizia rischiara questa atmosfera, così cupa e tempestosa, come se fosse un raggio di sole. Infatti, si mormora si possa andare in pensione a 56 anni. Sarà vero o una presunta bufala? D’altronde, è facile fare false promesse e creare una bella quanto bramata illusione ed è bene quindi verificarne la veridicità di quanto si sta vociferando ultimamente. Di seguito, perciò, ecco tutti i dettagli.
Si può andare in pensione a 56 anni? Sì, ecco come fare
Finalmente un po’ di speranza. Infatti, appena raggiunta la soglia dei 56 anni di età, è possibile chiudere un capitolo della propria vita e andare in pensione, al fine di una rinascita. Ci si può dedicare ai propri hobby, sempre rimandati perché non si aveva tempo, dal giardinaggio alla cucina fino alla lettura dei libri, si può proprio affermare sia giunto il giorno della libertà.
Ma come fare per andare in pensione a questa età? Ce lo svela il blog Resta Informato, tramite TikTok. Questa possibilità, innanzitutto, è rivolta a tutti i lavoratori dipendenti del settore privato quindi si escludano i dipendenti pubblici e i lavoratori autonomi. Naturalmente, vi sono 3 requisiti per l’idoneità d’accesso alla stato di pensionamento:
- Lavorativo: quindi almeno 56 anni d’età, la soglia minima per le donne e 61 per gli uomini;
- Contributivo: si deve aver accumulato almeno 20 anni di contributi;
- Sanitario: necessario avere un’invalidità, accertata dall’INPS, non inferiore all’80%.
Attenzione però alla cosiddetta ‘finestra mobile‘ perché, una volta accertati tutti i requisiti e presentata la domanda, trascorreranno 12 mesi prima che venga accreditato il primo assegno di pensione. Come fare per cominciare a mettere in moto l’eventuale iter? Basta accedere al sito INPS per la richiesta, allegando il modello SS3 ovvero il certificato medico debitamente compilato dal proprio medico di fiducia. Oltretutto, qualora si percepisse già l’assegno di invalidità, si può fare domanda per la trasformazione dell’assegno di pensione di vecchiaia, trasmettendo anche la documentazione che attesti il riconoscimento dell’invalidità da parte del medesimo ente previdenziale. Si voglia specificare che “questa misura non avrà nessuna ripercussione sull’importo percepito“.
Un’occasione da cogliere al volo, quindi, se ci si riconosce in questa categoria e relativo contesto, da non lasciarsi sfuggire.