Dopo venticinque anni Titanic torna al cinema in una nuova veste, e James Cameron è convinto che varrà la pena tornare in sala anche per chi ha già visto il film dei record
Quando uscì in sala nel 1998, Titanic di James Cameron infranse con sorprendente facilità ogni record di incasso, conquistando per più di dieci anni la prima posizione nei film più redditizi della storia. Attualmente ricopre la terza posizione dietro ad Avengers: Endgame (2019) e Avatar (2009), sempre diretto da Cameron che si riconferma un assoluto campione di incassi.
In occasione del venticinquesimo anniversario, James Cameron non può farsi sfuggire l’occasione di riportare Titanic al cinema, in una versione, a suo dire, profondamente rinnovata. Un’operazione tutt’altro che inedita, che anche lo stesso regista canadese aveva riservato al primo Avatar prima dell’uscita del recente secondo capitolo.
James Cameron prova a convincerci a tornare in sala
Solitamente queste operazioni sono utili ai grandi appassionati dei film in questione, ma sopratutto a quei giovanissimi che non hanno ancora avuto particolari occasioni per apprezzare questi cult. Ricordiamo che il film con protagonisti Leonardo Di Caprio e Kate Winslet detiene ancora il record per maggior numero di candidature agli Oscar, ben 14, ma soprattutto quello di statuette conquistate, con 11 Oscar portati a casa.
Cameron ha voluto pubblicare un video in cui tesse le lodi di una rimasterizzazione davvero certosina, che a parer suo, dovrebbe spingere anche gli spettatori di vecchia data a tornare al cinema: “Quando abbiamo realizzato Titanic venticinque anni fa, abbiamo deciso di spingere i limiti del cinema per creare una storia d’amore senza tempo.
Il 10 febbraio Titanic tornerà nei cinema per un periodo di tempo limitato rimasterizzato in 4K digitale 3D e con audio Dolby Atmos. Quindi, anche se hai già visto il film, questa versione sarà come se lo stessi vedendo per la prima volta. Guarda Titanic nel modo in cui è stato pensato per essere visto sul grande schermo”. C’è da dire che, a prescindere dalle parole del regista canadese, potrebbe davvero valere la pena rivedere il film in sala, anche semplicemente per godere della strabiliante impalcatura formale messa in piedi da Cameron e colleghi più di venticinque anni fa.