Il Ministero della Salute lancia un nuovo allarme: prodotti cancerogeni all’interno di questo alimento diffusissimo

Un nuovo allarme arriva dal Ministero della Salute: sono stati prodotti cancerogeni dentro questo comunissimo cibo.

Morire per essersi nutriti in modo errato. Certamente può succedere ma il problema è quando non sappiamo cosa contiene il cibo di cui ci nutriamo. Il Ministero della Salute ha lanciato un nuovo allarme che riguarda un cibo molto comune e molto consumato in Italia.

Prodotti cancerogeni nel riso
Nuovo allarme del Ministero della Salute/Ladestranews.it

Gran parte delle malattie potrebbero certamente essere evitate seguendo un corretto stile di vita e mangiando in modo sano ed equilibrato. Il problema è che, ormai, gli alimenti che portiamo in tavola possono essere contaminati senza che noi lo sappiamo.

Dunque, con tutte le migliori intenzioni, noi cerchiamo di nutrirci in modo sano e, invece, mangiamo prodotti cancerogeni senza esserne consapevoli. Inquinamento, smog, pesticidi e acque inquinate possono trasformare in veleno anche il più sano degli alimenti. Il Ministero della Salute, in questi giorni, ha lanciato un nuovo allarme in quanto sono stati trovati prodotti cancerogeni dentro un alimento che dovrebbe essere sano.

Ecco il cibo contaminato da prodotti cancerogeni

Mangiare in modo completamente sano, al giorno di oggi, è sempre più difficile. Specialmente per chi vive nelle grandi città. La maggior parte di noi fa la spesa al supermercato e raramente controlliamo la provenienza degli alimenti che mettiamo nel piatto.

Allarme prodotti cancerogeni nel cibo
Trovate alte dosi di cadmio nel riso/ Ladestranews.it

Ma anche cercando di evitare junk food e di preferire cibi sani, talvolta anch’essi sono contaminati senza che noi lo sappiamo. Proprio qualche giorno fa, in data 10 marzo, il Ministero della Salute ha lanciato un allarme che riguarda un cibo molto consumato in Italia.

L’allarme riguarda il riso. Nello specifico la notifica di richiamo riguarda diversi lotti di riso e risotti che sono risultati contaminati da metalli pesanti. I lotti di riso richiamati contenevano livelli di cadmio – un metallo pesante potenzialmente cancerogeno- superiori ai limiti previsti. Il marchio del riso e dei risotti in questione è Arconatura.

Ecco, con esattezza, quali prodotti sono stati richiamati dal Ministero della Salute:

  • riso Carnaroli in confezione da 500 g con numero di lotto 22052 e data di scadenza 10-05-2024;
  • risotto Cacio e Pepe in confezione da 400 g con numero di lotto 22082 e scadenza 10-08-24;
  • risotto ai funghi porcini e zafferano in confezione da 400 g con numero di lotto 22082 e data di scadenza 10-08-24;
  • risotto ai funghi porcini in confezione da 400 g con numero di lotto 22082 e data di scadenza 10-08-24;
  • risotto speck e funghi porcini in confezione da 400 g con numero di lotto 22082 e data di scadenza 10-08-24;
  • risotto speck e radicchio in confezione da 400 g con numero di lotto 22082 e data di scadenza 10-08-24;
  • risotto al tartufo in confezione da 400 g con numero di lotto 22082 e data di scadenza 10-08-24.

Pertanto se avete acquistato uno o più prodotti tra quelli sopra indicati, non consumateli e riportateli subito nel punto vendita in cui li avete comprati. Avete diritto al rimborso.

I rischi di assumere Cadmio

Ma il cadmio trovato nel riso in questione è davvero così nocivo? La risposta è sì. Il cadmio è un metallo pesante classificato come cancerogeno da parte della LARC, l’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. Questo metallo è stato classificato come 100%cancerogeno: il livello massimo di pericolosità.

ministero salute allarme
Cadmio è un metallo pesante – ladestranews.it

Numerose ricerche hanno evidenziato come l’assunzione di dosi di cadmio superiori a quelle consentite, aumentino in misura notevole la probabilità di sviluppare neoplasie. In particolare l’assunzione di dosi elevate di cadmio favorisce lo sviluppo di cancro a seno, polmoni, vescica ed endometrio.

Ma non solo: il cadmio è risultato essere coinvolto anche in altre patologie come ipertensione, diabete, impotenza, problematiche della prostata e disturbi cardio vascolari. L’Efsa -Autorità europea per la sicurezza alimentare – ha fissato un limite ben preciso per l’assunzione di cadmio. Nell’arco di una settimana l’assunzione di questo metallo non deve superare i 2,5 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo.

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