Elly Schlein è stata la sorpresa che quasi nessuno si attendeva. Domenica sera c’è stato il colpo di scena che ha cambiato il Partito Democratico e forse la politica italiana.
Una rivoluzione copernicana. Il Partito Democratico, da domenica sera, ha un volto completamente nuovo. Perché per la prima volta una donna è diventata segretario del più importante partito, di sinistra? d’Italia, perché per la prima volta nella storia del partito i gazebo hanno ribaltato il risultato dei tesserati e perché, dopo anni, il Partito Democratico ha un segretario “decisamente” di sinistra, Elly Schlein. Basterà?
Una scarica elettrica. Questo l’effetto del voto di domenica scorsa alla primarie del Partito Democratico. I sondaggi davano il governatore della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, quasi sicuro vincitore e pertanto prossimo segretario del partito al posto del dimissionario Enrico Letta. Elly Schlein era poco più di un’alternativa. I gazebo hanno raccontato un’altra realtà, un’altra anima dei progressisti.
Un’anima che ha voluto imprimere un’accelerata ad un partito dormiente da almeno un decennio. Tra il seminuovo Stefano Bonaccini e il nuovissimo, forse anche troppo, Elly Schlein, ha scelto di puntare su una donna che intende rilanciare quei valori di sinistra che la pseudo sinistra, da Renzi a Letta, ha completamente dimenticato. E così questa giovane donna, classe 1985, nata a Lugano, in Svizzera, ha in mano il Partito Democratico.
Per fare cosa? Nel campo delle parole le idee sono chiare, il problema sarà metterle in atto. I campi dove affrontare il governo di destra-centro di Giorgia Meloni sono già stati individuati e annunciati: sanità pubblica, scuola pubblica, lavoro, migranti, diritti civili, ambiente. Ora il maggior problema è trovare gli alleati all’interno delle diverse anime dell’opposizione, così come quelle presenti all’interno del suo partito.
Negli ultimi mesi più si andava avvicinando il giorno delle primarie, sempre più la figura di Elly Schlein andava assumendo i connotati di una perfetta anti-Giorgia Meloni. Non soltanto perché donna, ma per la chiarezza delle idee e per la ferma convinzione di poterle poi attuare. Esattamente come Giorgia Meloni nel campo opposto. La premier ha chiamato la nuova segretaria del Partito Democratico per farle di complimenti.
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Da lei si aspetta un’opposizione fortissima e probabilmente così sarà. Il fatto che si siano già sentite testimonia quanto siano “mentalmente” più avanti degli uomini. Un capo di governo “maschio” avrebbe immediatamente chiamato il nuovo segretario, “maschio”, del maggior partito di opposizione? Diciamo che abbiamo qualche dubbio in proposito. Ma se sbagliamo chiederemo venia. Intanto qualcosa sta veramente cambiando nella politica italiana. Speriamo in meglio.
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