Difendere la propria abitazione, i propri beni personali, nonché l’incolumità propria e dei propri cari, di fronte ad un atteggiamento aggressivo e violento da parte di estranei, è un diritto sancito dalla nostra Costituzione.
Non è affatto vero che la legge italiana, è pensiero popolare, a differenza di paesi come gli Stati Uniti, non tutela in assoluto la nostra incolumità nel caso di uno spiacevole raid notturno di un eventuale ladro, oltre tutto armato, che per assurdo decidesse di “fare visita” alla nostra abitazione. Se quest’ultimo mette a rischio e minaccia la sicurezza di nostra moglie o dei nostri figli, e noi siamo in possesso di un regolare porto d’armi, possiamo sparare.
Violazione della proprietà privata: fino a che punto possiamo spingerci?
Si tratta naturalmente di casi eccezionali, molto più ristretti rispetto ad una legge statunitense che protegge in modo molto più ampio la proprietà privata, laddove un padrone di casa può arrivare a “fare fuoco” seduta stante, nell’esatto momento in cui sorprende un estraneo nella propria dimora, senza bisogno che si palesi il reale rischio per la sua sicurezza.
Cosa succede invece se vogliamo difendere la nostra abitazione, in particolare vogliamo creare un potenziale deterrente, visibile, che di fatto distolga estranei e “malintenzionati” dal solo pensiero di entrare dentro casa nostra?
Ecco una domanda che ci siamo posti in tanti, ed ecco finalmente la risposta che arriva direttamente dalle normative vigenti.
Filo spinato: è davvero legale installarlo?
E’ legale circondare casa nostra con del filo spinato? Prima di farlo, dobbiamo avvisare le autorità o procedere con la richiesta di determinati permessi in particolare per effettuare i lavori? Fino a che punto ci possiamo spingere?
La risposta è affermativa. Si può installare filo spinato senza nessuna autorizzazione specifica, intorno alla propria abitazione privata, a condizione che la recinzione sia innanzitutto visibile, ovvero che l’estraneo sia consono del pericolo che ha di fronte, dell’ostacolo che si frappone tra lui e la nostra abitazione. Coglierlo di sorpresa, causargli ferite senza dargli modo di ragionare sul da farsi e quindi potenzialmente distoglierlo dalle cattive intenzioni, questo sì è reato, come lo sarebbe coprire il filo spinato con una siepe.
Il sottile filo che intercorre tra offesa e difesa
Se la nostra casa sorge in un luogo non isolato, siamo inoltre tenuti a dei cartelli di avviso relativi alle caratteristiche della recinzione. Se state inoltre pensando a della corrente elettrica, beh, toglietevelo dalla testa! Non siamo in un film, per quanto sia preziosa la nostra proprietà, non abbiamo il diritto di “friggere” nessun essere umano.
Insomma non possiamo certo riempire il nostro giardino di mine oppure installare cannoni con cui sparare a vista alla prima ombra che appare all’orizzonte del nostro cancello.
Attenzione alle sfumature di una legge che ha dei parametri sottilissimi in termini di legittima difesa nel nostro Paese, per tornare al discorso iniziale. “L’offesa deve essere proporzionata alla difesa. L’aggressione cioè non deve ledere un diritto di grado superiore a quello che si intende difendere”. In poche parole se sorprendiamo un ladro di notte nel nostro negozio, intento a rubare alla cassa, non possiamo fare fuoco. In altri Paesi sarebbe possibile, da noi no! Solo se il ladro, da noi sorpreso, minaccia invece la nostra vita, allora possiamo e dobbiamo reagire, nella speranza che a quel punto non sia tardi.