Accanto alla dieta mediterranea, negli ultimi anni è emerso il valore della dieta scandinava. Scopriamo insieme le sue peculiarità.
Valorizzazione del territorio, qualità eccelsa delle materie prime, uso intelligente di “accessori” straordinari come le erbe e le spezie per aumentare l’emozionalità dei piatti, lavoro egregio dell’uomo nel saper plasmare la materia prima, dalle tecniche di coltivazione a quelle di allevamento. Ah la prelibatezza della dieta mediterranea. Ma se invece provassimo la dieta scandinava?
La dieta mediterranea, ricca di grassi buoni, di proteine pure, di zuccheri naturali come quelli della frutta, rappresenta certamente un percorso straordinario, unico nel suo genere per la tutela della propria salute e per godere di una alimentazione che, oltre a essere benessere, è anche gioia del palato a tavola. Basti pensare solo al valore nutrizionale ed energetico di un olio extravergine di oliva e di un parmigiano reggiano e all’eccezionalità che c’è dietro la loro produzione, oppure dietro la coltivazione di un pomodorino del Piennolo del Vesuvio Dop.
Negli ultimi anni, al pari della dieta mediterranea, è emerso il valore, innegabile, della dieta scandinava, come indica il nome stesso, tipica di paesi come Danimarca, Norvegia, Finlandia, Svezia e basata, rigorosamente, sull’uso dei prodotti locali e su determinati criteri di conservazione, quali salatura, affumicatura e stagionatura, che rappresentano certamente, oltre che una peculiarità, una tecnica per implementare il sapore di determinati prodotti.
Come la dieta mediterranea, la dieta nordica prende in prestito i principi alimentari delle persone che vivono in un determinato territorio. È abbastanza simile alla dieta mediterranea in quanto enfatizza i cereali integrali, come orzo, segale e avena, frutti di bosco, verdure, pesce grasso e legumi, ed è povera di dolci e carne rossa: lo riferisce l’International Food Information Council Foundation.
La dieta nordica favorisce un approccio vegetale che include anche quantità moderate di pesce e uova e alcuni latticini. Poiché l’enfasi è sull’utilizzo di prodotti di provenienza locale e raccolti in modo sostenibile, i pesci presenti nella dieta nordica tendono ad essere i pesci grassi e d’acqua fredda originari di questi territori straordinari: aringhe, sgombri, salmoni e sardine. Questi pesci, ricordiamolo, sono ricchi di acidi grassi omega-3 salutari per il cuore.
Se ti approcci alla dieta scandinava, potresti anche avvicinarti ai cibi fermentati e in salamoia, come yogurt e kefir, aringhe in salamoia e verdure in salamoia. Gli alimenti fermentati aiutano a sostenere un sistema digestivo sano.
Poiché enfatizza i prodotti locali e di stagione, la dieta nordica può anche essere migliore per l’ambiente rispetto ad altre, dal momento che tende a favorire gli alimenti eticamente e correttamente trasformati e la disponibilità per tutto l’anno della maggior parte di frutta e verdura. La coltivazione della carne rossa è stata anche collegata, secondo alcuni esperti, a preoccupazioni ambientali, quindi le diete, come quella nordica, che includono una quantità inferiore di questi alimenti, potrebbero essere alla fine migliori per il pianeta.
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