Anche un’azione usuale come quella di guardarsi negli occhi ha cause ben precise e scatena una serie di reazioni a livello psicologico.
Tra le più comuni interazioni tra esseri umani, la prima e basilare è quella di guardarsi negli occhi. Si tratta di un gesto che ripetiamo spesso e nelle occasioni più svariate: durante la giornata, incontriamo decine di persone e con ognuna stabiliamo, quasi sempre inconsapevolmente, un contatto visivo.
Come per moltissimi altri meccanismi, come ad esempio gli abbracci ed i baci, anche questo ha delle determinate motivazioni inconsce e produce effetti sulla nostra psiche che neanche immaginiamo. Quando guardiamo negli occhi qualcuno, anche casualmente, intervengono processi neurologici molto interessanti che ne danno un significato importante.
In base alla tesi del neuroscienziato britannico Christian Jarret riportata da Focus, si tratta di un meccanismo naturale che avviene durante le conversazioni ed ha la funzione di aiutarci ad elaborare ipotesi sulla personalità dell’altro, sulle sue intenzioni, su cosa stia pensando al di là di ciò che dice.
Ovviamente, ciò incide sui pensieri che abbiamo su di lui. Se qualcuno vuole attirare la nostra attenzione, guardandoci negli occhi riuscirà a farci concentrare maggiormente su di lui e ci distoglierà da ciò che sta ci accadendo intorno. Come rivela uno studio dell’Università inglese di Leicester, è molto probabile che lo sguardo di un’altra persona fisso nei nostri occhi indebolisca il nostro controllo mentale. E cambia anche la nostra percezione dell’altro.
Gli incredibili effetti del contatto visivo: guardarsi negli occhi provoca questo, l’avresti mai detto?
È chiaro quindi che incontrare gli occhi di colui col quale interloquiamo ha un impatto non indifferente sulla nostra mente. Addirittura può determinare il nostro modo di percepirlo. Focus spiega che un’indagine dell’Università del Michigan ha scoperto che, se il contatto visivo è maggiore, l’altro ci trasmetterà a livello inconscio l’idea di essere una persona intelligente, sincera ed affidabile.
Un fenomeno quindi positivo sulla psiche, ma attenzione a non esagerare né in un senso né nell’altro. Guardare fisso negli occhi qualcuno troppo a lungo o troppo poco può avere effetti controproducenti perché la persona in questione potrebbe sentirsi a disagio.
Lo rivela un esperimento della University College di Londra: a 498 partecipanti è stato mostrato un video in cui un attore guardava fisso nella telecamera e loro dovevano premere un tasto quando sentivano disagio per la durata eccessivamente lunga o breve del contatto visivo. Si è visto che 3,3 secondi sarebbe più o meno il tempo idoneo di uno sguardo.
Anche nel mondo della scuola c’è attenzione a questo meccanismo: i docenti infatti spesso evitano di guardare negli occhi i bambini più piccoli per farli rilassare e indurli a rispondere alle domande.
