La direttiva Case Green sta spaventando letteralmente gli italiani perché prevede una serie di obblighi che di fatto costringono a fare i lavori per vendere o affittare l’immobile.
Il Parlamento europeo ha diramato una direttiva che riguarda le performance energetiche di tutti i Paesi e in modo specifico degli immobili. Case Green rientra nel Fit for 55 con cui tutti i Paesi dovranno lavorare per ridurre le emissioni entro il 2030 nella misura del 55%.
Si tratta di un obiettivo importante e anche piuttosto complesso che richiede quindi dei provvedimenti seri dal punto di vista ambientale. Il tutto per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Direttiva Case Green: divieto di vendere o affittare
Il problema sorge per l’Italia perché molti edifici, rispetto ad altri Paesi, sono datati e quindi molto inquinanti. Sono circa 2 milioni, una cifra veramente folle rispetto alle stime. Con questa direttiva la situazione si fa difficile perché sono richiesti degli interventi ai cittadini. Una volta che sarà approvata, ogni Paese dovrà stabilire le sue regole, probabilmente gli interventi saranno richiesti a partire dal 2025 ma è comunque una spada che pende sulle teste di tutti.
Nel documento le norme prevedono un lavoro per regolarizzare gli immobili e migliorare la questione emissioni con il passaggio di almeno due classi. Si tratta di far rientrare tutte le strutture nella classe E entro il 2030 ed entro la classe D entro il 2033. Gli edifici di nuova costruzione invece dovranno essere a emissioni zero. Anche gli immobili pubblici sono tenuti a rispettare queste direttive e non solo, nella direttiva viene anche posto il divieto di usare sistemi di riscaldamento con combustibili fossili quindi addio alle caldaie a gas che sono installate in quasi tutta Italia.
L’obiettivo è rendere tutti gli edifici migliori dal punto di vista energetico con classe A e una certificazione energetica ottimale. Questa è richiesta già oggi per la vendita o l’affitto di un immobile, ma diventerà un punto cruciale. Al momento si utilizza l’Ape ovvero l’attestato di prestazione energetica ma questo potrebbe cambiare e le regole divenire più stringenti.
Al momento ci sono deroghe alla normativa che permetterà di “salvare” alcuni immobili: abitazioni inferiori ai 50 metri quadri seconde case, edifici storici, beni culturali, chiese, proprietà di forze dell’ordine. Queste avranno una deroga anche se non sarà valida all’infinito. Tuttavia ogni Paese avrà la possibilità di avere un 22% degli immobili esenti, ed è chiaro che questo non basterà a coprire tutti gli edifici ad oggi presenti in Italia.
Nuovo obbligo per gli italiani
Con la direttiva Case Green quindi bisognerà intervenire su tutte quelle abitazioni che non rispettano i limiti e non rispecchiano l’obiettivo di un miglioramento energetico. Non ci saranno sanzioni ma sarà posta una condizione pesante, l’impossibilità di vendere o affittare casa a partire dal 2030 per gli immobili di classe G e superiori e dal 2033 per immobili di classe E e superiori.
Questo vuol dire che di fatto bisognerà effettuare dei lavori e servirsi, laddove disponibili, delle detrazioni fiscali per poter migliorare la condizione dell’immobile in via definita, evitando così anche il decremento del valore che porterebbe a numerosi problemi, soprattutto per quelle case che rappresentano una forma di investimento e di guadagno.